Mostre
16.02. 30.03.2018
I Premiati di Villa Romana 2018
Jeewi Lee, Christophe Ndabananiye, Lerato Shadi, Viron Erol Vert
Siamo lieti di invitare Lei e i suoi amici all'inaugurazione della mostra, che si terrà
venerdì 16 febbraio alle ore 19.
Finissage con installazione culinaria, 30.03.2018
Orari di apertura al pubblico: dal Martedì al Venerdì 14 – 18 e su appuntamentog
Lerato Shadi, Motlhaba Wa Re Ke Namile
Viron Erol Vert, Perlen Passage (Pearl's passage)
Jeewi Lee, Einschnitt (Incision), collaboration with Mischa Leinkauf
Christophe Ndabananiye, Kucheza (To play)
Jeewi Lee, Christophe Ndabananiye, Lerato Shadi e Viron Erol Vert sono i Vincitori del Premio Villa Romana 2018. Soggiorneranno e lavoreranno nella sede fiorentina da febbraio a novembre 2018. Essi sono stati selezionati tra una rosa di candidati proposti da un'apposita giuria, composta quest'anno dall'artista Nasan Tur e da Bonaventure Soh Bejeng Ndikung, direttore del SAVVY Contemporary di Berlino e Curator at Large di documenta 14.
Jeewi Lee, nata nel 1987 a Seul, ha studiato pittura alla Universität der Künste di Berlino e allo Hunter College di New York, attualmente vive a Berlino. Realizza installazioni spaziali site specific, azioni e serie di immagini di eventi performativi o quotidiani, visibili soltanto sotto forma di traccia. Le tracce testimoniano movimenti (sia nello spazio urbano che in quello espositivo) e raccontano contemporaneamente il processo della loro stessa produzione. Jeewi Lee ha partecipato a numerose mostre in diversi spazi indipendenti; nel 2014 e nel 2017 ha partecipato al Festival of Future Nows alla Neue Nationalgalerie di Berlino.
Christophe Ndabananiye, nato nel 1977 a Lubumbashi, nella Repubblica Democratica del Congo, dal 2009 vive e lavora a Berlino. Ha studiato alla Hochschule der Bildende Künste di Saarbrücken. È autore di una serie di ritratti in cui ha tematizzato esperienze traumatiche collegate ai temi della fuga, della famiglia, della patria e della lingua madre. Successivamente, al ritratto si è sostituito il motivo della scarpa, come simbolo del movimento dell'individuo e della forza di gravità. Nel suo paese d'origine, il Congo, l'artista fotografa le scarpe di persone sconosciute e poi le ritrae in installazioni e interventi pittorici. Nei suoi ultimi dipinti ha portato avanti il suo lavoro sulla memoria su carta o su lastre di polistirolo. Christophe Ndabananiye è stato inoltre collaboratore scientifico del Medienlabor zur Kunst Afrikas (Laboratorio mediatico per l'arte africana) presso la Freie Universität di Berlino e ha partecipato a diverse mostre, tra le altre al SAVVY Contemporary di Berlino e al Kunstraum Kreuzberg di Berlino.
Lerato Shadi, nata nel 1979 a Mafikeng in Sudafrica, vive e lavora a Berlino. Ha studiato arte all'Università di Johannesburg. La sua pratica artistica si concentra sulle politiche del corpo, con una particolare attenzione per il corpo femminile e quello della donna sudafricana. Nel suo lavoro tratta la violenza istituzionale, le strategie patriarcali e coloniali di esclusione e oblio e la resistenza attraverso la narrazione soggettiva. Shadi si esprime tramite molteplici linguaggi (disegno, performance, video). Le sue opere sono state presentate in numerosi musei e spazi indipendenti, così come alle Biennali di Mosca e Dakar.
Viron Erol Vert, nato nel 1975 in Germania, vive e lavora tra Istanbul e Berlino. Ha studiato alla Universität der Künste di Berlino e alla Königliche Akademie di Anversa e ha compiuto degli studi anche nel settore del design della moda e dei tessuti. Con oggetti e installazioni, si confronta con le narrazioni della storiografia mediterranea e traduce i caratteri nei suoi codici visivi. Ha recentemente installato Dreamatory, una sorta di dormitorio nella galleria Wedding di Berlino, per consentire ai visitatori di far spazio ai loro sogni all'interno della vita quotidiana. Tra le mostre personali, ha esposto al Künstlerhaus di Stoccarda, alla galleria Galerist di Istanbul e al Berghain di Berlino.
Ogni anno, il Premio Villa Romana viene assegnato a quattro artisti residenti in Germania per la singolare qualità del loro lavoro artistico ed offre la possibilità di vivere e lavorare per dieci mesi nella Casa degli Artisti di Firenze, usufruendo gratuitamente di un atelier e di una borsa di studio mensile.
Alla fine del loro soggiorno, gli artisti realizzano insieme una pubblicazione.